La storia de La Salita del Costo partì dal… Pasubio
Era il 1947…
La prima gara di velocità in salita organizzata nel Vicentino nell’immediato dopoguerra fu la Conco Turcio- Asiago di circa dieci chilometri. Era il 1947 e s’impose Giannino Marzotto con la sua Lancia Aprilia, battendo Mazza e l’ing. Dell’Orto.
L’anno successivo la Pro loco di Schio, con la collaborazione dell’Automobile Club Vicenza, organizzò la prima Coppa del Pasubio. Era il 20 giugno 1948. Il percorso, sterrato, partiva da Valli del Pasubio e si snodava fino al Pian delle Fugazze (10,400 chilometri con 820 metri di dislivello). Al via 66 piloti. Erminio Fanchin “Pacioccone”, socio Aci di Torrebelvicino, completò la scalata in 11’06″2, alla media di 55,455 Km orari al volante di una Alfa Romeo 2300cc. Alle sue spalle si classificarono Bertani (A.R. 2500) e Zanella (Lancia Aprilia).
Seconda edizione il 16 giugno 1949. S’impose il conte Cesare d’Acquarone con una Alfa Romeo 200 SS in 10’35″1 alla media di 58,988 Km/h precedendo Giovanni Maioli su Dell’Orto Sport (Base Fiat 1100 e motore Lancia Aprilia telaio tubolare con tubi della Torpado biciclette di Padova) ed Erminio Fantin (Fiat 1100 Sport carrozzeria a “siluro”.) Il conte Cesare duca D’Acquarone, era il figlio di Pietro, ministro della Reale Casa Savoia, intermediario tra il re Vittorio Emanuele III e Dino Grandi alla vigilia del Gran Consiglio che il 25 luglio 1943 pose fine alla dittatura fascista.
Porta la prestigiosa firma del veronese Giulio Cabianca la terza edizione della Coppa del Pasubio, andata in scena il 18 giugno 1950. Con la sua Osca Sport 1100 uscita dalle officine dei fratelli Maserati vinse alla media di 63,558 Km/h impiegando 9’50″1. Alle sue spalle le Fiat 1100 Sport di Alberto Comirato e Guido Gidoni a 35″ e 35″1.
4^ edizione. Ancora Cabianca primo assoluto l’anno successivo (24 giugno 1951) con l’Osca MT4 1100 in 9’21″2 alla media di 66,842 Km/h, davanti a Fausto Rodenghi (Lancia Aurelia Gt) e Lucillo Sacchiero (Lancia Aprilia sport).
Quinta edizione (asfaltati i primi 4 chilometri). L’ultima edizione della Coppa del Pasubio (22 giugno 1952) registrò il successo di Fausto Rodenghi (Lancia Aurelia 20 Gt in 9’40″4 alla media di 64,707 Km/h) anticipando sul traguardo lo scledense Luigi Fornasari (A.R. 1900 Normale) e Alberto Comirato (Osca 1500 sport). Sesto l’emergente Mario Della Favera su Porsche 356 1500 in 9’50″4.
6^ edizione. Cambio percorso. Il 10 maggio 1953 la corsa cambiò percorso, da Mosson a Treschè Conca (802 metri di dislivello), lungo la strada che da Thiene porta ad Asiago, mantenendo però il nome “Coppa del Pasubio”, perché sulla Valli-Pian delle Fugazze era in corso il completamento dell’asfaltatura. Verifiche sempre a Schio. Quell’anno s’impose Camillo Fambri (A.R. 1900) in 10’58″3 a 83,670 di media, davanti a Fornasari su A.R. 1900 TI (11’00″5) ed Eugenio Lubich (Aurelia B28 – tempo 11’08″1). Curiosità: il vicentino Joe Santi si presentò al via con una enorme Lincoln Cosmopolitan di 5000 cc.
Settima edizione.Il 6 giugno 1954 si ritornò sul tracciato originale, tutto asfaltato, ma pessime condizioni meteo (pioggia e nebbia) limitarono le prestazioni dei piloti. Per la prima volta fu introdotta l’obbligatorietà del casco. Il primato fu colto dal trevigiano Sergio Monti con una Stanguellini 750 Sport in 8’22″1 a 74,767 di media davanti al presidente di Aci Vicenza Fedele Lampertico su Maserati A6 GCS 2000 sport (8’26″3) e ad Eugenio Lubich (Aurelia 2500 Sport – tempo 8’282).
Sospesa nel 1955, la corsa fu ripresa nel 1956, ma cambiò nome.
Il 24 giugno 1956, infatti, scattò la prima “Coppa Città di Asiago”, con partenza da Mosson e arrivo a Treschè Conca, con 70 vetture alla partenza. La gara vide il successo del sandricese Antonio “Skaraba” Pozzato che al volante di una Maserati 2000 fermò i cronometri a 9’47″1 alla media di 93,804 Km/h.
La competizione si susseguì lungo i tornanti del Costo sino al 1967.
Nel 1958 vinse il trentino Luigi Villotti (Ferrari 3000) alla media di 96,869 Km/h
Nel 1959 sfrecciò vittorioso sotto lo striscione del traguardo Ludovico Scarfiotti, astro nascente del motorismo italiano, con una Osca Sport alla media di 95,185 Km/h. Perito tragicamente durante le prove di una cronoscalata nel 1968, Scarfiotti fu l’ultimo italiano a vincere il Gran Premio d’Italia a Monza nel 1966. Da allora nessun pilota nazionale è riuscito a salire sul podio più alto.
Dopo una pausa, i bolidi ritornarono sui tornanti del Costo, in palio la “Coppa Altopiano dei Sette Comuni”. Nel 1971 il trentino Antonio Zadra su Lola 312 stabilì il nuovo record in 7’05″1 alla media di 127,028 Km orari. Lo battè Ranzolin, con la sua Abarth Osella 2000, il 22 giugno 1975: vinse la gara con appena 37 decimi di vantaggio su Achille Soria. Ottavo assoluto e primo di gruppo 3 il breganzese Paolo Bozzetto con una Pantgera De Tomaso di serie.
Si corse sino al 1978. La cronoscalata riprese nel 1995, organizzata dalla Bassano Rally Racing, sempre lungo il medesimo tracciato. Ad imporsi nella “Coppa del Costo” fu il rallysta marosticense Alessandro Battaglin al volante di una Lancia Delta 16 V, sotto una pioggia torrenziale che vanificò le generose cavallerie delle vetture sport.
Nel 1997 fu la volta dell’altoatesino Franz Tschager su prototipo Lucchini; nel 1998 s’impose Pasquale Irlando su Osella che si ripetè anche nell’edizione successiva battendo d’un soffio il campionissimo Mauro Nesti. Dopo il 2005 si verificò un’altra interruzione.
Il Rally Club Team di Isola Vicentina riprese in mano la salita nel 2016, sotto la spinta di Ac Vicenza.
2016. Il trentino Adolfo Bottura con una Osella FA 30 mise in riga tutti i pretendenti alla vittoria. Nella competione riservata alle auto storiche, invece, successo del mantovano Moreschi, pilota dal glorioso palmares, con una Osella PA 9 Bmw.
Il campione europeo Simone Faggioli trionfò nel 2017 con la Norma mentre Sala, sulla bellissima Porsche 906, firmò la classifica delle storiche.
Christian Merli e Luigi Lucky Battistolli nel 2018 vinsero rispettivamente tra le moderne e le storiche con una Osella e la Ferrari 308 Gtb.
Ancora Faggioli sul podio più alto nel 2019 e 2021 (nel 2020 la competizione saltò per il Covid) mentre tra le “vecchie signore” primeggiarono Adolfo Bottura (Osella) e Ambroso (Porsche).
Christian riprese la corona nel 2022 mentre il marosticense Giampaolo Basso portò la sua Porsche Rsr sul podio più alto dello storico.
Nel 2023 la salita fu annullata a pochi giorni dal via.